Max Mara Fashion Group

Il segreto di certe aziende impegnate nel settore della moda è dovuto a filosofie che da sempre privilegiano l’impegno collettivo: la creatività non viene più intesa come “pura invenzione” affidata alle capacità di un singolo, ma come il risultato di un articolato processo produttivo che coinvolge una moltitudine di figure professionali, dai ricercatori di tessuti, agli esperti di marketing e comunicazione, passando per gli addetti alla sartoria. D’altronde non è necessario allontanarsi dal nostro stato per trovare un esempio valido: lo attesta il gruppo Max Mara, una delle più importanti fashion house made in Italy.
La casa di moda italiana nasce nel 1951 dall’impegno di Achille Marotti. La parola “Mara” è, infatti, il diminutivo del cognome del fondatore, mentre “Max” è il superlativo, usato con l’intento di rafforzare il nome e nel contempo renderlo internazionale.
L’azienda nasce con l’intento di proporre un abbigliamento femminile “haute de gamme” – cioè prodotto secondo processi industriali d’eccellenza – in un periodo in cui la moda era intesa solo come attività artigianale. Un primato, questo, che il gruppo ha consolidato nel tempo grazie al suo stile ricercato e prezioso, talmente unico da aprirgli le porte del mondo della moda. E’ un marchio di fama e prestigio che supera i confini del nostro paese, come i suoi 2.300 store sparsi per il globo dimostrano.

Il gruppo conta sofisticati negozi monomarca sulle vie più di moda e di gran classe della scena internazionale, dalle vie di Parigi, a quelle di Londra, passando per Milano, arrivando fino a New York e persino in Cina. In quest’ultimo paese, da circa 10 anni, è stata inaugurata una rete di oltre 300 negozi che si articola da Pechino a Shanghai fino a Qingdao, Shenyang o l’antica Hangzhou.
Agli albori l’azienda italiano cominciò a farsi conoscere attraverso la produzione di sofisticati tailleur e cappotti, mentre oggi consta di un’assortita gamma che comprende tutte le categorie del guardaroba e non: dal 2004, infatti, include anche prodotti personali come profumi e cosmetici. Ciò è possibile anche grazie ai diversi marchi che vanta, ovvero Max Mara, Max&Co, Sportmax, Marella, Persona, Marina Rinaldi, Pennyblack, iBlues, Weekend Max Mara.
Il risultato dell’ impegno collettivo, che caratterizza la filosofia del brand, è una moda dai contenuti speciali, forti e concreti, assolutamente pret-a-porter, cioè pronta per essere vista, provata e subito indossata.

E anche se la policy del brand richiede uno stretto riserbo per quanto riguarda gli stilisti che collaborano alla realizzazione dei capi Max Mara, pur non essendo stata fatta “pubblicità” a riguardo, è risaputo che negli ultimi anni il marchio ha collaborato con figure del calibro di Emmanuelle Khan, Luciano Soprani, Dolce&Gabbana, Moschino e Narciso Rodriguez. Questi nomi sono solo alcuni esempi per permettervi di comprendere il “livello” della casa di moda italiana.

Inoltre, oltre a talenti di fama mondiale, vi è un attento impegno di scouting nelle più prestigiose fashion school del mondo, come il Royal College of Art di Londra o presso le più importanti competizioni aperte ai giovani del settore, come il Festival de l’Art de la Mode a Hyerès o la manifestazione “It’s#” di Trieste: lo scopo, è per l’appunto, reclutare nuovi talenti che possano esprimere il proprio genio diventano parte del prestigioso gruppo. L’obiettivo è coniugare tradizione con passione ed innovazione, in un’ideale di continuità con le proprie radici, non trascurando i continui cambiamenti a cui la moda ci ha abituato.

Un altro aspetto che contraddistingue, dalla sua nascita, il Gruppo Max Mara è l’attenzione rivolta alla comunicazione e al marketing. Lo dimostra la collaborazione con i più importanti e talentuosi maestri della fotografia e dell’immagine, come Paolo Roversi, Fabrizio Ferri, Arthur Elgort, Albert Watson, Giampaolo Barbieri, Peter Lindberg, Steven Meisel (che ha firmato 10 stagioni), Max Vadukul, Richard Avedon, Steven Klein, Craig McDean, Inez Van Lamsweerde & Vinoodh Matadin, David Sims o Mario Sorrenti (autore delle immagini più recenti).
D’altro canto ritroviamo modelle di fama mondiale: tra i nomi più illustri, ritroviamo Linda Evangelista, Christy Turlington, Carla Bruni.

Anello fondamentale della catena di successi del marchio è anche il suo modo di concepire il negozio come una vera e propria pagina pubblicitaria, nonché primo canale di comunicazione tra il Gruppo e le sue clienti. Difatti, già nel 1967 viene inaugurato uno shop rivoluzionario per quei tempi, a Milano; la rivoluzione consisteva nell’accostare, per la prima volta  e liberamente, abiti con borse e scarpe in un ambientazione “teatrale”,  ricca di specchi, luci e superfici riflettenti.
Se Max Mara è sinonimo di classe, stile e prestigio, è anche vero che questa non solo è una scelta di nicchia, in quanto, oltre agli innumerevoli negozi monomarca vi è una soluzione come quella dell’outlet. L’outlet offre infatti la possibilità di non rinunciare allo stile salvaguardando le tasche. Tra gli spacci dove potrete acquistare articoli di una precedente collezione Max Mara ritroviamo il Consorzio Portofranco Outlet a Genova, BigBrand Outlet ad Avellino e Fashion Outlet, a Milano (chiuso ad agosto).